"Il Tempo della Trincea scritture, visioni, emozioni"
"Il tempo della trincea", ovvero il quotidiano di guerra e di morte per uomini costretti a combattersi in fossati di pietre e fango, con a disposizione la tecnologia industriale della prima guerra di massa dell'umanità e tuttavia afflitti da un'esistenza estremamente precaria, esposti al caldo e al freddo, alla fame e alla sete, a condizioni igieniche inenarrabili, con la concreta possibilità di essere uccisi o feriti. Tutto questo produrrà tra il 1914 e il 1918, gli anni della cosiddetta Grande Guerra, circa 10 milioni di morti tra i circa 70 milioni di militari mobilitati da tutti gli eserciti, un incalcolabile numero di invalidi, feriti e ammalati, nonché un indicibile tasso di lutto e di sofferenza, destinato a riflettersi per decenni e ancora influenzare la memoria e la percezione attuale di quella Grande Guerra che si è combattuta anche qui, a poche centinaia di metri di distanza, sul Carso e sull'Isonzo. Un tempo di guerra fermato simbolicamente dall'orologio del campanile distrutto di Monfalcone, con le affrettate sepolture dei morti sul fondo della vicina Dolina dei Bersaglieri, dove oggi noi possiamo incontrare in pace e amicizia i pronipoti di quei soldati che proprio qui vennero mandati a combattere e morire per una patria, una bandiera, un re o un imperatore.

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